E’ il luogo di attesa per quanti devono avere udienza nella sala del trono. Le pareti sono dipinte ad imitare una tappezzeria in tessuto, su due lati corrono panche dall’alto dossale in noce intagliato copiate da mobili quattrocenteschi del castello di Issogne. La porta di entrata è dotata di bussola in legno, intagliata a pergamene e intrecci di archi gotici; il
camino, alla sua destra, porta lo stemma degli Challant, come nel castello di Fénis. Anche il soffitto ha modello valdostano ed è scompartito in fitti riquadri ornati al centro da una stella. Al centro, la grande lumiera a tre bracci in ferro battuto, che riproducono draghi ispirati a miniature medievali, è opera del vercellese Giuseppe Guaita.
La sala fu gravemente danneggiata durante un bombardamento nel 1943: tutti gli arredi fissi e mobili e le decorazioni sono stati rifatti nel dopoguerra riproducendo quelli originari.