Nella cappella assistono alle celebrazioni tutti gli abitanti del castello: i signori vicino all’altare, i servi al fondo della stanza, separati da una cancellata lignea come nella cappella del castello di Issogne. Nel presbiterio, il sacerdote celebra rivolto verso l’altare, guardando all’immagine sacra e leggendo il testo liturgico in latino sul messale miniato. Le pareti e la volta della cappella sono affrescate: ai lati l’Annunciazione e la Salita di Cristo al Calvario, nella volta i Quattro Evangelisti, tutti riprodotti da uno dei principali monumenti del Quattrocento piemontese, la precettoria di Sant’Antonio di Ranverso. La decorazione pittorica si deve a Giuseppe Rollini, 1884.
Sul presbiterio, la volta a crociera è dipinta come un cielo stellato, con voluminosi costoloni dorati e dipinti e chiave di volta con lo stemma dei conti di Challant. A destra, la porta della sacrestia e il lavabo murato hanno cornici architettoniche in stile gotico, calcate da quelle in pietra esistenti
nella chiesa di San Giovanni di Saluzzo, come anche il ciborio sulla parete opposta. Nella stessa chiesa fu copiato il pavimento a piastrelline quadrate bianche, verdi e azzurre, studiato da Alfredo D’Andrade anche nella cappella marchionale del castello di Revello, nel Saluzzese.
La vetrate dipinta con la Fuga in Egitto e Gesù tra i dottori riproduce quelle del Museo Civico di Torino, 1503, provenienti dal castello di Issogne; anche l’icona lignea sull’altare con le Storie della Maddalena, eseguita nel 1934, è copia di un paliotto aostano della fine del XIII secolo del medesimo Museo Civico.